Intervista a Morena dello Zewdì Cafè: storie di bar, clienti affezionati e caffè al ginseng

Intervista a Morena dello Zewdì Cafè: storie di bar, clienti affezionati e caffè al ginseng

A Cerea, in provincia di Verona, c’è un bar dove ogni cliente è chiamato per nome, dove si respira aria di casa e dove il caffè... non è mai solo un caffè. Si chiama Zewdì Cafè e a raccontarcelo è Morena, la titolare. Una chiacchierata sincera, tra aneddoti, bevande speciali e quel legame unico che nasce dietro un bancone.

Come ti è venuta l’idea di aprire il tuo bar?
È successo durante una vacanza con un’amica – che poi è stata anche la mia socia nei primi cinque anni. Un’idea nata così, parlando, che poi è diventata realtà.

Cosa facevi prima? E quando hai capito che volevi fare questo lavoro?
Facevo la commessa in un centro commerciale. Poi ho iniziato, un po’ per gioco, a dare una mano nel bar di mio cognato, di sera. Mi sono subito appassionata, mi divertivo un sacco!

C’è stato qualcuno che ti ha ispirato in particolare?
Sì, proprio mio cognato. Vederlo lavorare mi ha fatto venire voglia di provarci sul serio.

Le difficoltà all’inizio?
 Tante! Il bar diurno è un mondo diverso da quello serale. La cosa più difficile? Imparare ad andare veloci con cappuccini, caffè macchiati, macchiatoni... ma poi si entra nel ritmo.

Cosa ami di più del tuo lavoro?
 Il contatto con le persone. Ho clienti che vengono ogni giorno da 22 anni: ci conosciamo, ci salutiamo, scherziamo. È un rapporto che va oltre il semplice servizio.

E quei piccoli momenti che ti riempiono la giornata?
 Quando un cliente apprezza quello che hai scelto per lui. Quando ti dice: “Qui trovo prodotti che non trovo altrove”. Ti fa sentire che stai facendo bene.

La parte più dura?
Senza dubbio le levatacce. Quando tocca aprire, alle 5:15 bisogna essere già operativi!

Hai dei clienti speciali?
Tanti. Quelli che ci sono sempre, che magari conosci da una vita. È bello vederli entrare, sapere già cosa vogliono, scambiare due parole.

Un aneddoto con un cliente?
Difficile sceglierne uno! Ogni giorno succede qualcosa che ti strappa un sorriso. È la magia del bar: ogni cliente è una storia.

Come vedi il futuro del tuo locale?
È sempre un’incognita. Le abitudini delle persone cambiano in fretta. Ma noi cerchiamo di rimanere un punto fermo, dove si sta bene.

Come è nata la collaborazione con Pausa?
Cercavamo un ginseng con e senza zucchero. Abbiamo scoperto i vostri prodotti, li abbiamo provati... e sono piaciuti a noi e ai clienti!

Quali prodotti Pausa usi?
Un bel mix: orzo, nocciolino, mocaccino, vari tipi di ginseng (anche aromatizzati). Offrono varietà, e la qualità si sente.

Come si integrano con il tuo locale?
Perfettamente. In un bar giornaliero come il nostro, la pausa caffè è sacra. Offrire alternative buone e diverse è un valore aggiunto.

 

 

Progetti futuri?
Continuare a crescere. Magari proporre cose nuove, ma senza perdere l’atmosfera che ci caratterizza.

Un consiglio a chi vuole aprire un bar?
Avere pazienza, tanta. E voglia di stare con la gente. Non è sempre facile, ma può essere molto gratificante.